È ancora amore di Cristina Maria Iaquinto
Scopri il cuore pulsante della poesia con È ancora amore di Cristina Maria Iaquinto, un viaggio tra emozioni profonde e immagini evocative.
Immergiti in versi che sussurrano d’amore, nostalgia e desiderio, portandoti oltre il confine delle parole.
Lasciati conquistare da una scrittura che abbraccia l’anima e risveglia ricordi sopiti.
Leggi ora e lasciati trasportare in un mondo fatto di pura poesia.
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La recensione
Cristina Maria Iaquinto ci regala, con È ancora amore, un’opera che è molto più di una raccolta di poesie: è un viaggio nell’essenza più intima delle emozioni umane. La sua scrittura si fa voce di un’anima che canta l’amore, il dolore, la nostalgia e la speranza con una delicatezza che accarezza i sensi e scuote le corde più profonde del cuore. Ogni verso è un invito a fermarsi, a respirare e a sentire: non solo con la mente, ma con tutto il corpo e l’anima.
L’autrice si muove tra immagini vivide e simboli universali, mescolando il quotidiano con il sublime, il tangibile con il trascendente. I temi toccati sono molteplici e profondi: l’amore incondizionato, come quello di una madre per una figlia, riecheggia in “Tu che sei”, dove i versi sembrano un inno alla forza della vita e alla dolcezza di un legame eterno. Qui, l’amore diventa pane, sole, pioggia e speranza, trasformandosi in una celebrazione della femminilità e della crescita. È un’immagine che rimane impressa, perché invita il lettore a riconoscere in sé stesso e negli altri il valore di quei legami che danno un senso all’esistenza.
In “Diamante”, la poesia si sposta verso il paesaggio, trasformandolo in un’estensione dell’interiorità umana. I tetti di ardesia diventano coralli, i muri di bianco intonaco si fanno perle, e il mare si trasforma in un custode di ricordi e desideri. Cristina dipinge con le parole, e il lettore si ritrova avvolto da odori di pane caldo, di aghi di pino, e dal canto dei gabbiani. C’è un senso di nostalgia che permea questi versi, una dolce malinconia che riporta a luoghi mai dimenticati, dove l’anima trova rifugio e si riconcilia con se stessa.
Eppure, È ancora amore non è solo dolcezza: è anche tormento, inquietudine e desiderio. “Finché” è una delle poesie più emblematiche, capace di esplorare l’infinita dualità dell’esistenza. Qui, Iaquinto ci ricorda che finché c’è inquietudine, finché c’è desiderio, l’anima non è mai immobile. È un canto alla vitalità, anche nei momenti di buio, quando il vuoto si fa sentire con maggiore forza. Ogni verso sembra un abbraccio che, invece di spegnere il dolore, lo trasforma in una spinta verso il tutto, verso l’ardore e la pienezza. È come se l’autrice ci dicesse che non dobbiamo temere l’inquietudine, ma accoglierla come parte del nostro viaggio.
Tra i momenti più intimi del libro c’è “Buonanotte”, una poesia che si legge come un sussurro prima del sonno. Iaquinto riesce a rendere palpabile l’assenza di una persona amata, quel desiderio struggente di vicinanza che rimane sospeso tra i pensieri e il sogno. È una poesia che parla direttamente al cuore, che lascia una traccia dolce-amara, come un profumo familiare che improvvisamente riaffiora. Anche qui, l’uso dei dettagli – il crepitio dei pensieri, le lettere che si confondono – crea un’atmosfera che è al tempo stesso universale e profondamente personale.
Uno degli aspetti più potenti di È ancora amore è la capacità dell’autrice di catturare la complessità dell’amore in tutte le sue sfumature. Non è solo un sentimento idilliaco o passionale; è anche assenza, solitudine, e persino il coraggio di lasciarsi andare. Poesie come “Fuggirò” e “Le ombre si allungano” esplorano il lato più fragile dell’amore, quello che si veste di silenzio e di sogni incompiuti. Qui, Cristina Maria Iaquinto dimostra una rara sensibilità nell’affrontare i momenti di rottura e di ricostruzione, quelli in cui l’anima sembra perdere la strada per poi ritrovarsi, più forte di prima.
La scrittura di Iaquinto è come una danza, a tratti lenta e meditativa, a tratti intensa e vorticosa. L’autrice utilizza un linguaggio ricco di metafore e simboli, creando immagini che si imprimono nella memoria. Non c’è nulla di artificioso nei suoi versi: ogni parola sembra scaturire da un bisogno autentico di esprimere ciò che non può essere detto in altro modo. Questo rende la lettura un’esperienza profondamente immersiva, in cui il lettore si ritrova non solo a leggere, ma a vivere le emozioni raccontate.
È ancora amore è un libro che non si può semplicemente leggere e archiviare. È una raccolta che invita a tornare, a rileggere, a scoprire nuovi significati a ogni pagina. Cristina Maria Iaquinto ci ricorda che l’amore è un viaggio senza fine, fatto di ombre e di luci, di desideri e di silenzi. E, soprattutto, ci insegna che finché il cuore sa ancora danzare, finché l’anima vibra, c’è sempre spazio per l’amore – e per la poesia.
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