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I vecchi muoiono a giugno di Alan Parks

Scopri la Glasgow oscura del 1975: misteri, corruzione e una setta pericolosa che mettono alla prova il detective Harry McCoy.

Immergiti in un’indagine intricata, tra corpi avvelenati e verità scomode.

Lasciati travolgere da una storia intensa e carica di suspense, dove ogni passo può cambiare tutto.

Leggi I vecchi muoiono a giugno di Alan Parks e vivi il noir come mai prima d’ora.

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La recensione

Alan Parks ci trascina ancora una volta nella Glasgow degli anni Settanta, un luogo tanto affascinante quanto inquietante, dove il confine tra luce e ombra sembra sfumare inesorabilmente. Con I vecchi muoiono a giugno, Parks esplora i lati più oscuri della città e dell’animo umano, offrendoci una storia che intreccia il thriller poliziesco a una profonda riflessione sulla moralità.

Siamo nel maggio del 1975. La scomparsa di Jeremiah, un bambino di nove anni, getta un’ombra lunga e inquietante sulla città. Sua madre, disperata, si presenta in una stazione di polizia cercando aiuto, ma la vicenda assume subito contorni inquietanti: il padre del piccolo è il pastore di una setta religiosa, la Chiesa della Sofferenza di Cristo. E se c’è una cosa che il detective Harry McCoy sa, è che le sette raramente portano a qualcosa di buono.

La scomparsa del bambino, di per sé già un caso delicato, è solo uno dei tanti fili della trama. McCoy è temporaneamente assegnato a una stazione a Possil, un’area distante e problematica, per supportare il collega Wattie in un’indagine altrettanto delicata: una rete di corruzione che si annida proprio all’interno della polizia. Con grande maestria, Parks mette in scena un ambiente dove nulla è come sembra e ogni personaggio nasconde segreti, facendo emergere un sistema marcio e pieno di ombre.

In parallelo, il ritrovamento di corpi avvelenati in vari punti della città aggiunge un ulteriore livello di tensione. Parks costruisce un intreccio complesso ma mai confuso, dove ogni dettaglio trova il suo posto in un mosaico narrativo affascinante. L’autore ci invita a seguire McCoy in un’indagine che diventa sempre più personale e rischiosa, dove il detective si ritrova a combattere non solo contro i criminali, ma anche contro un sistema che sembra voler proteggere i propri sporchi segreti a ogni costo.

Harry McCoy si conferma un personaggio straordinariamente umano. Non è il tipico eroe senza macchia, bensì un uomo pieno di contraddizioni: duro ma vulnerabile, cinico ma capace di empatia. La sua relazione con la città di Glasgow è al centro della narrazione, un legame viscerale e tormentato che riflette le complessità di un luogo segnato da corruzione, violenza e povertà. Parks ci fa percepire la città quasi come un personaggio a sé, con le sue strade buie, i pub fumosi e i quartieri abbandonati che sembrano sussurrare segreti e minacce.

La scrittura di Parks è incisiva e tagliente, capace di creare immagini vivide che si imprimono nella mente del lettore. Ogni scena è costruita con cura, ogni dialogo sembra svelare più di quanto le parole lascino intendere. L’autore usa il linguaggio per evocare emozioni intense, portando il lettore a immedesimarsi nei personaggi e a percepire le loro paure, i loro dubbi, le loro speranze.

Una delle grandi forze del romanzo è la sua capacità di mantenere alta la tensione dall’inizio alla fine. Parks sa come dosare gli indizi, rivelando solo quanto basta per tenere il lettore incollato alle pagine. Allo stesso tempo, non si limita a offrire una trama avvincente: I vecchi muoiono a giugno è anche una riflessione sulla fragilità della giustizia e sulla complessità delle scelte morali.

La Glasgow di Parks non è solo uno sfondo, ma un microcosmo che riflette le contraddizioni della società. È un luogo dove i confini tra colpevoli e innocenti si fanno labili, dove anche chi dovrebbe rappresentare la legge si trova spesso invischiato in giochi di potere e compromessi. Parks ci costringe a chiederci cosa significhi davvero essere giusti in un mondo così imperfetto.

Con I vecchi muoiono a giugno, Alan Parks conferma il suo talento nel creare storie che non si limitano a intrattenere, ma lasciano il lettore con domande profonde e una voglia irresistibile di scoprire di più sul mondo di Harry McCoy. Se siete alla ricerca di un noir che sappia unire tensione, introspezione e una straordinaria capacità di evocare atmosfere, questo libro è una scelta imperdibile.

In definitiva, I vecchi muoiono a giugno è molto più di un thriller poliziesco: è un viaggio nelle pieghe più oscure dell’animo umano e di una città che sembra voler trascinare con sé chiunque osi sfidarla. Alan Parks ci regala un capitolo indimenticabile di una serie che continua a sorprendere e affascinare. Una lettura che vi lascerà col fiato sospeso fino all’ultima pagina, e oltre.

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