La cucina delle monache di suor Myriam D’Agostino e Annarita Sasso
Scopri i segreti della tradizione culinaria monastica con “La cucina delle monache”: ricette tramandate da generazioni, custodite nel cuore del monastero.
Lasciati ispirare dai piatti genuini e raffinati, come gli strangozzi al pesto umbro e il gâteau di Santa Chiara, per nutrire corpo e spirito.
Ogni ricetta racconta un amore autentico per la terra e la natura, trasformando ogni pasto in un momento di serenità.
Porta anche tu sulla tua tavola il sapore della pace e della tradizione: unisciti a questo viaggio gastronomico senza tempo.
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La recensione
“La cucina delle monache” non è un semplice ricettario, ma un viaggio spirituale e sensoriale nel cuore della tradizione culinaria monastica. Ogni pagina del libro racconta un’arte tramandata con amore e devozione, un mosaico di gesti antichi che unisce il piacere del cibo alla serenità dello spirito. Suor Myriam D’Agostino e Annarita Sasso aprono le porte del monastero, invitandoci a scoprire la loro cucina, un rifugio dove il tempo rallenta e i sapori diventano preghiere silenziose.
Il libro ci accoglie con un’immagine suggestiva: ricette custodite in uno scrigno tra gli scaffali della biblioteca del monastero. Non si tratta di ricette ordinarie, ma di tesori tramandati attraverso le mani di generazioni di monache, che hanno saputo preservare l’autenticità della loro tradizione culinaria. Questo alone di mistero ci conduce subito nel cuore del monastero, dove Madre Noemi, suor Myriam, suor Debora e suor Eleonora ci attendono con la loro ospitalità unica.
La cucina monastica, descritta nel libro, non è solo un luogo fisico, ma una vera e propria oasi di pace. Qui, ogni piatto nasce dall’amore per la terra e per la natura, in una celebrazione quotidiana della semplicità e della gratitudine. Gli ingredienti utilizzati sono scelti con cura, rispettando il ritmo delle stagioni e valorizzando la ricchezza del territorio. Ogni preparazione è una testimonianza di come il cibo possa diventare un ponte tra il corpo e l’anima, un veicolo per il benessere e la contemplazione.
Le ricette proposte spaziano da piatti rustici e tradizionali a creazioni più elaborate, ma tutte hanno in comune la capacità di trasformare semplici ingredienti in esperienze straordinarie. Gli “strangozzi al pesto umbro”, con il loro sapore deciso e autentico, rappresentano un perfetto esempio della cucina regionale, mentre gli “gnocchi di zucca, castagne e guanciale” conquistano con la loro dolcezza e delicatezza.
Tra i piatti principali, il “gâteau di Santa Chiara” spicca per la sua storia e il suo legame con la devozione religiosa, mentre le “braciole al sugo” e la “frittata di gobbi” rievocano i sapori semplici ma profondi della tradizione contadina. Non mancano le curiosità storiche, come i “crostini di pollo del 1700”, che ci trasportano indietro nel tempo, permettendoci di assaporare pietanze che raccontano secoli di vita monastica.
La sezione dedicata ai dolci è un tripudio di sapori e profumi, un invito irresistibile a concludere ogni pasto con un tocco di dolcezza. Il “torcolo delle monache”, con la sua consistenza soffice e il sapore avvolgente, è un simbolo di convivialità, mentre le “spumette con salsa al cioccolato” rappresentano una coccola per il palato, perfette per un momento di meditazione e riflessione.
Uno degli aspetti più affascinanti del libro è la connessione che le autrici riescono a creare tra il lettore e il mondo monastico. Attraverso le loro parole, la cucina diventa uno spazio sacro, dove ogni gesto è carico di significato. Preparare una pietanza non è solo un’azione pratica, ma un rito, un atto d’amore verso se stessi, verso gli altri e verso il creato. Il lettore viene così coinvolto in un’esperienza che va oltre la gastronomia, diventando un testimone di una tradizione che unisce passato e presente.
La scrittura del libro è limpida e accogliente, proprio come le ricette che propone. Ogni pagina sembra parlare direttamente al lettore, invitandolo a mettersi in cucina e a sperimentare. Le descrizioni degli ingredienti e delle preparazioni sono chiare e dettagliate, ma sempre accompagnate da un tono rassicurante, che rende il processo di cucinare piacevole e privo di stress.
“La cucina delle monache” è anche un inno alla sostenibilità e alla gratitudine verso la natura. Le autrici sottolineano l’importanza di utilizzare prodotti locali e di rispettare il ciclo naturale delle stagioni, ricordandoci che il cibo non è solo nutrimento, ma anche una risorsa preziosa da trattare con cura. Questo messaggio risuona con forza in un’epoca in cui il consumismo e la velocità spesso ci allontanano dal valore autentico di ciò che portiamo in tavola.
Il libro si rivolge a un pubblico ampio e variegato: dagli appassionati di cucina tradizionale a coloro che cercano ispirazione per un’alimentazione più consapevole, passando per chi è semplicemente curioso di scoprire un lato inedito della vita monastica. Ma soprattutto, è un libro per chi desidera riscoprire il piacere di cucinare con lentezza e consapevolezza, trasformando ogni pasto in un momento di connessione con se stessi e con gli altri.
In conclusione, “La cucina delle monache” di suor Myriam D’Agostino e Annarita Sasso è molto più di un semplice ricettario. È una finestra aperta su un mondo fatto di tradizione, amore per il cibo e rispetto per la natura. Un’opera che riesce a nutrire non solo il corpo, ma anche l’anima, offrendo al lettore una visione più profonda e autentica della cucina e della vita stessa.
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