La scintilla del difetto: Genesi di un serial killer di Svevo Ruggeri
Tre cadaveri dietro il Mausoleo di Agrippa a Roma, uno dei quali orrendamente mutilato: un enigma macabro che scuote la città.
Il commissario Mirko Radovan, segnato dagli orrori della guerra, vede riaffiorare spettri del passato mentre le indagini si intrecciano con misteriosi rituali sotterranei.
Arcangelo Maier, uomo dalla moralità cristallina, viene trascinato in un vortice oscuro dove la linea tra giusto e sbagliato si fa labile.
Scopri “La scintilla del difetto” di Svevo Ruggeri e immergiti in un thriller psicologico avvincente che ti terrà con il fiato sospeso fino all’ultima pagina!
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La recensione
Ci sono storie che afferrano la mente e non la lasciano più andare, romanzi che scavano nell’animo e vi depositano domande scomode. “La scintilla del difetto. Genesi di un serial killer” di Svevo Ruggeri è uno di questi. Sin dalle prime pagine, il lettore si trova immerso in un’atmosfera densa, opprimente, quasi ipnotica, in cui i confini tra bene e male sfumano, si dissolvono, si confondono.
Roma, cuore pulsante della storia, non è solo un palcoscenico, ma un’entità viva, carica di mistero e oscurità. Dietro il Mausoleo di Agrippa vengono rinvenuti tre cadaveri, uno dei quali orrendamente mutilato. È un’immagine che scuote, che colpisce nel profondo, che apre scenari inquietanti. Il commissario Mirko Radovan, uomo segnato da un passato di guerra e dolore, si trova davanti a un enigma che lo costringe a confrontarsi con le proprie ombre. Il passato non è mai realmente passato, e ogni traccia sulla scena del crimine sembra riportarlo in una spirale di ricordi che credeva sepolti. La tensione cresce, il lettore percepisce il peso delle scelte, la paura dell’ignoto, la sensazione di qualcosa di terribile incombente.
Dall’altra parte della narrazione c’è Arcangelo Maier, un uomo che si percepisce come “difettato”, un’anima tormentata alla ricerca disperata di normalità. È un personaggio affascinante, costruito con una profondità psicologica rara. La sua moralità è una fortezza fragile, eretta per proteggersi da un mondo che non comprende e che lui non riesce a comprendere appieno. Il suo migliore amico, Carlo, lo trascina verso esperienze nuove, lo spinge al limite, lo induce a esplorare territori che fino a quel momento gli erano preclusi. Ma fino a che punto possiamo controllare ciò che diventiamo? Quando il desiderio di sentirsi parte di qualcosa si trasforma in un’aberrazione?
La narrazione alterna momenti di pura tensione investigativa a immersioni profonde nella psiche dei protagonisti. Non si tratta solo di scoprire chi sia il colpevole, ma di comprendere le dinamiche che lo hanno portato a essere tale. Ruggeri costruisce un thriller psicologico in cui il lettore si trova inevitabilmente coinvolto, costretto a porsi domande che vanno ben oltre la semplice risoluzione di un caso. La scrittura è evocativa, potente, capace di evocare immagini vivide e di trasmettere emozioni con una forza dirompente.
Uno degli elementi più affascinanti del romanzo è l’uso della simbologia. L’ambientazione romana, con i suoi sotterranei, i suoi segreti sepolti, diventa metafora di una realtà più profonda, di verità nascoste che attendono di essere portate alla luce. Le indagini di Mirko e il percorso interiore di Arcangelo si intrecciano in una danza inquietante, in cui ogni rivelazione apre nuove domande, ogni certezza si sgretola sotto il peso di un dubbio più grande.
Ma oltre alla tensione e all’oscurità, c’è un altro aspetto che rende “La scintilla del difetto” un libro straordinario: la sua capacità di farci empatizzare con l’abisso. Non esistono mostri in questa storia, solo esseri umani che lottano con se stessi, con le proprie paure, con le proprie fragilità. La linea tra normalità e devianza è sottile, e il romanzo ci costringe a chiederci quanto davvero siamo distanti da quel baratro.
Il finale è un colpo al cuore, una chiusura perfetta per una storia che non cerca rassicurazioni, che non offre facili risposte, ma che lascia il lettore con la consapevolezza che certe domande non hanno una soluzione definitiva. Ruggeri dimostra una maestria straordinaria nel costruire tensione, nel giocare con le emozioni, nel trascinare il lettore in un vortice da cui è impossibile uscire indenni.
“La scintilla del difetto. Genesi di un serial killer” è molto più di un thriller: è un viaggio nella parte più oscura dell’animo umano, un’esperienza letteraria che lascia il segno, un romanzo che continua a vivere nella mente del lettore molto tempo dopo aver girato l’ultima pagina. Se cercate una storia capace di scuotervi, di farvi dubitare, di trascinarvi in un labirinto di emozioni e pensieri, questo libro è esattamente ciò che fa per voi.
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