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Thriller N° 5: Roma, Ciak si Muore di Franco Marani

Scopri un thriller avvincente con “Thriller N° 5: Roma, Ciak si Muore” e preparati a entrare nell’inquietante mondo del cinema.

Marco Dominici, coinvolto suo malgrado in un set che si trasforma in un incubo, dovrà svelare i misteri nascosti dietro le quinte per salvarsi la vita.

La suspense cresce mentre realtà e finzione si confondono, sotto la sinistra direzione di un regista senza scrupoli.

Unisciti a Marco e vivi ogni momento di tensione e pericolo in questo viaggio tra intrighi e follia!

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La recensione

“Thriller N° 5: Roma, Ciak si Muore” di Franco Marani è un’avventura psicologica che si tinge di noir, incastrando il lettore in un mondo dove realtà e finzione diventano indistinguibili. Ambientato nei leggendari studi di Cinecittà, il thriller racconta la storia di Marco Dominici, un uomo disilluso dalla vita, che, accettando un incarico da comparsa, si ritrova coinvolto in una spirale di morte e manipolazione orchestrata con astuzia. Marco, un cinquantenne che porta sulle spalle il peso della disoccupazione e delle difficoltà personali, rappresenta una figura a cui è facile affezionarsi: ogni pagina ci avvicina a lui, rendendo reale la sua angoscia e il suo senso di isolamento, accentuati da un ambiente sinistro che prende vita nel cuore del mondo cinematografico.

Il libro si apre con una serie di omicidi che scuotono subito il protagonista. Durante le riprese, un attore muore in circostanze sospette: inizialmente, tutto viene liquidato come un incidente di scena, un evento macabro e fortuito. Tuttavia, Marco percepisce qualcosa di strano nell’aria, una tensione sottile ma costante che sembra permeare ogni dettaglio. Tra gli attori e il personale sul set, nessuno sembra veramente sorpreso da questa improvvisa tragedia, e il loro atteggiamento quasi apatico solleva ancora più interrogativi, insinuando nel lettore la stessa ansia e la stessa tensione che dominano Marco. Inizia così il suo viaggio oscuro, in cui viene aiutato da Sara, una giovane attrice intraprendente, e con la quale Marco condivide la stessa inquietante sensazione che qualcosa di profondamente malvagio stia accadendo.

Sara è un personaggio chiave, che introduce un contrappeso di freschezza e speranza alla disillusione di Marco, creando un’alleanza intrigante tra i due. È con lei che il protagonista riesce a scoprire l’oscuro piano del regista Lorenzo Gherardi, un uomo dalla personalità magnetica e ingannevole, disposto a qualunque cosa pur di creare il “film perfetto”. Con la sua presenza inquietante, Gherardi riesce a spostare e manipolare ogni personaggio, sfidando costantemente la percezione del lettore. In ogni incontro tra Marco e il regista, emerge una tensione palpabile: la narrazione trasmette abilmente il contrasto tra il fascino ingannevole di Gherardi e la sua crudeltà, mostrando al contempo la paura crescente di Marco e Sara.

Man mano che Marco e Sara proseguono nella loro indagine personale, i contorni tra film e realtà si fanno sempre più sottili. L’intreccio di eventi e la continua confusione tra il reale e il fittizio creano una suspense che cattura e non lascia andare. Ogni scena, ogni dialogo sembra avvolto da un senso di inganno, e la narrazione coinvolge in modo tale che il lettore si sente parte integrante del viaggio tortuoso dei protagonisti. Franco Marani utilizza abilmente il mondo del cinema per tessere una storia in cui ogni scena sembra uno specchio della realtà distorta di Gherardi. L’abilità narrativa degli autori si manifesta nel modo in cui portano il lettore a mettere in dubbio ogni cosa, mescolando i confini tra verità e rappresentazione.

Il culmine del romanzo è un crescendo drammatico che porta Marco a confrontarsi direttamente con il regista. In una villa abbandonata, Gherardi ha orchestrato una scena finale dove la vita e la morte si fondono in un crescendo di tensione e paura. Qui, il libro raggiunge il suo massimo potenziale emotivo, portando il lettore a vivere il confronto definitivo tra Marco e il suo oscuro avversario. I dettagli della scena, l’intensità delle emozioni e la lotta per la sopravvivenza rendono questo momento un’esperienza avvolgente, come se fosse il lettore stesso a trovarsi faccia a faccia con Gherardi.

Il finale è una scelta morale difficile per Marco: distruggere l’ultimo frammento di un film maledetto e diabolico, o consentire alla verità di emergere, rischiando di dare nuova vita alle follie di Gherardi. Questo dilemma, che tocca le corde più intime del lettore, chiude la storia con una riflessione profonda sulla natura dell’arte e dell’ambizione. La sua decisione finale lascia un impatto indelebile, e il libro si chiude con un tono che lascia spazio a domande senza risposta, come i migliori thriller.

In “Thriller N° 5: Roma, Ciak si Muore”, Franco Marani ha creato una trama che trascina il lettore in una giostra di emozioni, sfidando continuamente la sua percezione e conducendolo in un mondo oscuro e affascinante. Con un’ambientazione tanto famosa quanto inquietante e un cast di personaggi profondamente realistici, questa storia invita a riflettere sulle linee sottili tra finzione e realtà, tra moralità e ambizione. Una lettura che coinvolge e lascia un’impronta, dimostrando che dietro la luce delle telecamere può celarsi un’oscurità imprevedibile e profonda.

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