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Tutto troppo complicato di Anna Premoli

Scopri il mistero con Violante, una fiscalista di giorno e detective improvvisata di notte.

Lasciati affascinare dalla Milano delle luci e delle ombre, dove un quadro scomparso e un’intesa irresistibile accendono la scintilla dell’avventura.

Sogna un viaggio tra arte, segreti e colpi di scena che potrebbero cambiare tutto, persino il cuore.

Pronto a immergerti in una storia che non potrai smettere di leggere? 

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La recensione

Anna Premoli ci regala un nuovo romanzo capace di catturare la mente e il cuore dei lettori, intrecciando mistero, passione e un pizzico di humor. “Tutto troppo complicato” non è solo una storia, ma un’esperienza che trasporta in una Milano vibrante, fatta di luci e ombre, segreti e bellezze nascoste. Con uno stile fresco e accattivante, l’autrice riesce a trasformare una situazione apparentemente ordinaria in un’avventura straordinaria che lascia il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

La protagonista, Violante, incarna perfettamente il conflitto tra la routine quotidiana e il desiderio di avventura. Fiscalista di giorno e lettrice accanita di gialli di notte, è una donna metodica, razionale, ma anche capace di lasciarsi trascinare dall’imprevisto. Durante una festa nel cuore della sofisticata Brera, Milano si trasforma da sfondo a vero e proprio personaggio della narrazione: le sue luci, i terrazzi illuminati e gli eleganti appartamenti aggiungono un tocco di fascino magnetico alla storia. Qui Violante incontra Amedeo, un collega irresistibile con cui si crea un’immediata sintonia. È impossibile non sentire l’alchimia tra i due, una connessione che il lettore percepisce fin da subito e che aggiunge un sottile strato di romanticismo alla trama.

Il cuore pulsante del romanzo si accende quando un quadro, probabilmente un’opera futurista di Umberto Boccioni, scompare misteriosamente dal lussuoso appartamento di fronte. La scena, ricca di dettagli visivi, proietta il lettore accanto a Violante e Amedeo, mentre la tensione cresce e le domande si moltiplicano. Chi ha potuto trafugare il dipinto? E, soprattutto, come è possibile che tutto sia accaduto mentre i due protagonisti si perdevano in una conversazione carica di fascino?

Quello che potrebbe sembrare solo un gioco diventa presto un’indagine vera e propria. Violante e Amedeo, improbabili detective alle prime armi, si lanciano in un’avventura che li porta a esplorare vecchie agende, indizi criptici e quadri dimenticati. La loro inesperienza non li trattiene, ma anzi li rende incredibilmente autentici. Il lettore si trova a sorridere di fronte alle loro gaffe, a trattenere il fiato nei momenti più rischiosi e a tifare per loro in ogni nuovo passo verso la verità.

Anna Premoli è maestra nel costruire una trama che oscilla tra leggerezza e suspense. Le scene di ricerca, descritte con precisione e ironia, mantengono il ritmo della narrazione fluido e avvincente. L’alternanza tra momenti di introspezione emotiva e svolte inaspettate cattura completamente l’attenzione. La Milano descritta dall’autrice è vivida e pulsante, una città che non è solo cornice ma un elemento integrante della storia. Dalle eleganti vie del centro ai misteriosi angoli nascosti, l’atmosfera urbana avvolge il lettore, quasi fosse parte dell’indagine.

Ma il romanzo non è solo un mystery; è anche una storia di crescita personale e di apertura al cambiamento. Violante, abituata a tenersi lontana dal caos dell’imprevisto, scopre di essere capace di affrontare situazioni inaspettate, mentre Amedeo rivela un lato più profondo dietro il suo fascino disinvolto. Entrambi i personaggi si evolvono nel corso della storia, mostrando come l’avventura e il rischio possano portare a scoprire nuove parti di sé stessi.

Il vero colpo di genio, tuttavia, è come la relazione tra Violante e Amedeo si intreccia al mistero. I due protagonisti non solo collaborano per risolvere il caso, ma si avvicinano sempre di più, in un crescendo di emozioni che coinvolge anche il lettore. La loro chimica, fatta di battute, sguardi e silenzi carichi di significato, è perfettamente bilanciata, senza mai sovrastare la trama principale.

E poi, proprio quando pensi di avere tutto sotto controllo, Premoli ribalta le aspettative con un finale che lascia a bocca aperta. Senza rivelare troppo, è sufficiente dire che il mistero è risolto in modo sorprendente, ma il vero cuore della storia rimane il percorso personale e condiviso dei due protagonisti.

In conclusione, “Tutto troppo complicato” è un romanzo che tiene fede al suo titolo solo in apparenza. In realtà, è una storia che scorre con una semplicità e un ritmo coinvolgenti, capace di far sorridere, sognare e riflettere. Con personaggi memorabili, una trama avvincente e l’inconfondibile tocco di Anna Premoli, il libro è un viaggio emozionante che non si può fare a meno di consigliare.

Se siete alla ricerca di un romanzo che unisca mistero, arte, romanticismo e una buona dose di ironia, questo libro è la scelta perfetta. Preparatevi a perdervi nelle luci di Milano, nei misteri dell’arte e, forse, anche nei sentimenti. Non potrete più lasciarlo. 

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