Ucraina, Russia e Nato in poche parole di Marco Travaglio
Esplora con Marco Travaglio i retroscena della guerra in Ucraina: un Paese diviso tra Europa e Russia, sbranato da opposti imperialismi.
Scopri le verità taciute sugli interessi della Nato, i voltafaccia di Zelensky e le interferenze globali.
Vuoi capire perché il conflitto dura da oltre un decennio?
Leggi questo libro e svela le trame di una cronaca feroce e senza filtri.
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La recensione
Marco Travaglio, con la sua consueta abilità narrativa e la chiarezza che lo contraddistingue, ci conduce in un viaggio attraverso una delle crisi più complesse e devastanti del nostro tempo. Ucraina, Russia e Nato in poche parole non è solo un libro, ma una chiave per comprendere una realtà spesso semplificata o distorta dai media mainstream. È una cronaca lucida e a tratti spietata che esplora i motivi profondi dietro il conflitto in Ucraina, andando oltre la superficie degli eventi.
Il libro si apre con un’analisi storica che pone l’Ucraina al centro di una lotta secolare tra due mondi: l’Europa e la Russia. Travaglio ci racconta di un Paese che sembra essere sempre “a metà del guado”, incapace di trovare una stabilità autonoma a causa delle pressioni esterne e delle sue fragilità interne. L’autore ripercorre le eredità del nazismo e del comunismo, le ombre di un passato che ancora oggi gettano il loro peso su una nazione divisa. È qui che si innesta la narrazione degli anni dell’indipendenza, caratterizzati da corruzione ma anche da un’apparente prosperità, un fragile equilibrio tra Est e Ovest che, purtroppo, non sarebbe durato.
Uno degli aspetti più incisivi del libro è la descrizione delle interferenze esterne. Travaglio mette in luce come sia la Russia sia l’Occidente abbiano progressivamente strattonato l’Ucraina, ciascuno cercando di tirarla dalla propria parte. La descrizione delle “rivolte colorate”, spesso presentate come spontanee, rivela una realtà più complessa: queste rivolte sono state spinte e sostenute da interessi geopolitici esterni, in particolare dagli Stati Uniti, quando le elezioni in Ucraina non andavano nella direzione a loro gradita.
Travaglio non si tira indietro nel criticare il ruolo degli Stati Uniti, sottolineando gli interessi affaristici della famiglia Biden e il desiderio dell’America di mantenere la sua egemonia globale anche a costo di alimentare tensioni. Ma non risparmia nemmeno la Russia, che dopo anni di umiliazioni post-guerra fredda tenta di riprendersi un ruolo dominante, spesso con metodi brutali. Questa equidistanza critica tra i due “opposti imperialismi” è uno dei punti di forza del libro, che si propone di analizzare i fatti senza pregiudizi o schieramenti.
La narrazione si concentra poi sul periodo più recente, con la guerra civile scoppiata nel 2014 tra i governi filo-occidentali di Kiev e le regioni russofone del Sud-Est. Gli accordi di Minsk, presentati come tentativi di pace, vengono descritti come strumenti destinati a fallire, non rispettati da nessuna delle parti e, di fatto, usati per preparare il terreno al conflitto attuale. Travaglio analizza con precisione gli eventi che hanno portato all’invasione russa del 2022, descrivendo i voltafaccia di Zelensky e il ruolo della Nato, che avrebbe sabotato i negoziati di Istanbul e le mediazioni di figure come il Papa e Xi Jinping.
Uno degli elementi più potenti del libro è la critica all’Europa. Travaglio descrive un continente privo di veri leader, “governato da scemi di guerra”, incapace di prendere decisioni autonome e troppo preoccupato di salvare la faccia per impegnarsi a salvare vite. È un ritratto desolante, che tuttavia invita il lettore a riflettere sul ruolo dell’Europa in questa crisi e sul suo futuro in un mondo sempre più diviso.
Dal punto di vista narrativo, il libro riesce a mantenere un equilibrio tra il rigore dell’analisi e un linguaggio accessibile. Travaglio utilizza immagini potenti, come la metafora della “fiaba horror di Cappuccetto Rosso”, per rendere tangibili e memorabili concetti complessi. Non ci sono bambine o nonnine da salvare, ci dice, ma solo tanti lupi affamati che si contendono il territorio. Questa immagine colpisce il lettore e sintetizza perfettamente la crudezza del conflitto.
Un altro pregio del libro è la capacità di porre domande che sfidano la narrazione dominante. Chi è entrato per primo in Ucraina: la Russia o la Nato? Perché si parla di guerra solo dal 2022, quando il conflitto dura da molto prima? Perché ogni tentativo di negoziato di pace è stato tradito o sabotato? Questi interrogativi spingono il lettore a interrogarsi sulle versioni ufficiali degli eventi e a cercare una comprensione più profonda.
In conclusione, Ucraina, Russia e Nato in poche parole è un libro che chiunque voglia capire il conflitto ucraino dovrebbe leggere. Non offre risposte facili né soluzioni immediate, ma invita a guardare oltre le apparenze e a riflettere sulle responsabilità condivise di un dramma che ha causato sofferenze incalcolabili.
Travaglio ci ricorda che non ci sono eroi o villani in questa storia, solo interessi in gioco e un popolo che ne paga il prezzo. Una lettura illuminante, che lascia un segno profondo e spinge a non accontentarsi mai delle risposte preconfezionate.
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