de giovanni mauriziogialli thriller e noir

Volver di Maurizio De Giovanni

Scopri il coraggio necessario per affrontare i fantasmi del passato con Volver di Maurizio De Giovanni: un intreccio avvincente tra giustizia e memorie in un’Italia in guerra.

Immergiti nella lotta di Ricciardi, diviso tra la protezione della famiglia e i segreti della sua infanzia.

Desideri un racconto che mescola emozione, suspense e umanità?

Non aspettare: immergiti in questa storia e lasciati trasportare dai luoghi, dai misteri e dalle scelte che segnano il destino di chi osa tornare.

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La recensione

In Volver, Maurizio De Giovanni ci offre un viaggio nelle profondità dell’animo umano, attraverso una trama che si snoda tra guerra, memoria e giustizia. Ambientato nel luglio del 1940, in un’Italia sconvolta dal secondo conflitto mondiale, il romanzo ci immerge nella vita del commissario Ricciardi, un uomo segnato da un passato doloroso e da un presente che non lascia spazio alla tregua. La frase che apre il libro, «Tutti quei morti ammazzati, e io ancora senza giustizia», è un monito che riecheggia in ogni pagina, invitandoci a riflettere sul peso del passato e sulla responsabilità del presente.

De Giovanni sa come catturare l’attenzione del lettore fin dalle prime righe. La guerra, una cornice imponente e carica di tensione, si intreccia con le vicende personali di Ricciardi, che ha trasferito la sua famiglia nel piccolo paese di Fortino per proteggerla dai pericoli legati alle origini ebraiche dei suoi suoceri. In questo rifugio, che avrebbe dovuto essere sinonimo di pace, il protagonista si trova invece a fronteggiare le ombre della sua infanzia e a confrontarsi con un passato che pensava di aver lasciato dietro di sé.

La scrittura di De Giovanni è un mosaico di emozioni e dettagli, capace di evocare immagini vivide e sentimenti intensi. La tranquillità apparente di Fortino, con le sue montagne e i suoi silenzi, diventa il teatro di un dramma intimo e collettivo. È qui che Ricciardi scopre che il ritorno alle proprie radici non sempre porta conforto, ma spesso costringe a fare i conti con verità scomode e ferite mai cicatrizzate. Questa dualità – tra il desiderio di pace e la necessità di affrontare il passato – rende il romanzo un’opera di grande profondità psicologica.

Parallelamente, nella città da cui Ricciardi si è allontanato, il fedele brigadiere Maione è impegnato in una corsa contro il tempo per salvare un amico comune da una fine tragica. Questo secondo filone narrativo si intreccia abilmente con la trama principale, creando un equilibrio perfetto tra azione e introspezione. La figura di Maione, con la sua dedizione e il suo coraggio, rappresenta una sorta di contrappunto al tormento interiore di Ricciardi. Insieme, i due personaggi danno vita a una storia che esplora le diverse sfaccettature della giustizia: quella personale e quella sociale, quella cercata e quella negata.

Un elemento che rende Volver particolarmente potente è la capacità di De Giovanni di trasmettere le emozioni attraverso i dettagli. I luoghi, i dialoghi e le descrizioni non sono mai semplici sfondi, ma parte integrante della narrazione, capaci di evocare sensazioni profonde nel lettore. Le montagne del Cilento, con la loro imponenza e il loro silenzio, sembrano quasi riflettere il conflitto interiore di Ricciardi, mentre la città, caotica e pericolosa, rispecchia l’urgenza e la tensione della trama. Ogni elemento del romanzo sembra progettato per trascinare il lettore in un’esperienza immersiva, in cui le emozioni dei personaggi diventano palpabili.

La tematica del ritorno, centrale in Volver, non riguarda solo Ricciardi. De Giovanni esplora il significato universale di questo gesto, che implica sempre una scelta: guardare in faccia ciò che si è stati per capire chi si è diventati. Il titolo stesso, che in spagnolo significa “tornare”, suggerisce che il passato non è mai veramente alle spalle, ma continua a influenzare il presente in modi sottili e profondi. Questo tema, trattato con delicatezza e maestria, rende il romanzo non solo una storia di mistero e azione, ma anche una riflessione sull’identità e sul coraggio di affrontare le proprie radici.

Dal punto di vista stilistico, Volver si distingue per la sua prosa elegante e avvolgente. De Giovanni ha una rara capacità di rendere i suoi personaggi vivi e tridimensionali, facendo emergere le loro paure, speranze e contraddizioni con una naturalezza sorprendente. Ogni capitolo è costruito per tenere il lettore incollato alle pagine, alternando momenti di tensione a pause di introspezione che invitano alla riflessione. È un romanzo che si legge d’un fiato, ma che lascia un segno profondo, invitandoci a rileggerlo per cogliere tutte le sfumature.

In conclusione, Volver è molto più di un romanzo giallo. È una storia che parla di perdita e di riscatto, di amore e di giustizia, di scelte difficili e di ritorni inevitabili. Attraverso le vicende di Ricciardi e degli altri personaggi, De Giovanni ci ricorda che affrontare il passato richiede un coraggio straordinario, ma che solo così possiamo trovare la pace. Per chi cerca una lettura che emozioni e faccia riflettere, Volver è un’opera imperdibile, capace di toccare le corde più profonde dell’animo umano.

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